Costellazione di Pegaso

Oltre alle costellazioni zodiacali ne esistono molte altre create in tempi antichi, che hanno ispirato famosi racconti dei quali sono protagonisti animali, oggetti sacri e personaggi.
La costellazione di Pegaso visibile dall’emisfero boreale è una di queste, una delle più grandi del cielo e sebbene sia già individuabile durante il periodo estivo, raggiunge il suo culmine tra la fine di settembre e dicembre.

Disposto capovolto con le zampe anteriori sopra e la testa sotto, il cavallo alato non è completo poiché privo delle zampe posteriori, quello che si vede più facilmente è il quadrato di Pegaso, uno dei tanti asterismi (tra i più grandi), utili ad orientarsi in cielo. Per trovare la costellazione di Pegaso è comodo congiungere la stella di mezzo della costellazione di Cassiopea con quella in basso a destra moltiplicando 4 volte la loro distanza.
La stella Alpheratz è in comune ad Andromeda, poi in senso orario troviamo:

  • Scheat (lo stinco)
  • Algenib (il fianco)
  • Markhab (la spalla)
  • Enif, una delle stelle più luminose della costellazione di Pegaso e rappresenta (in arabo) il naso del cavallo alato.

 

Miti e leggende della costellazione di Pegaso

Nella mitologia Pegaso è nato dall’unione di Poseidone e Medusa, un mostro alato con tante serpi al posto dei capelli e ovunque toccasse con i suoi zoccoli per magia scaturiva l’acqua, infatti il suo nome deriva dal greco e significa appunto “sorgente”.
È conosciuto per aver aiutato l’eroe Perseo a salvare la fanciulla Andromeda e Bellerofonte che uccise la Chimera (un mostro a tre teste che lanciava fiamme).
Successivamente Pegaso ha vissuto nelle stalle degli dei sul Monte Olimpo e portando i fulmini di Zeus.