Gli studiosi stimano che il meteorite che ha portato all’estinzione dei dinosauri avesse un diametro tra i 10-14 km. Ciò significa che quando la parte più bassa del corpo celeste impattava sulla superficie terrestre, la parte più in alto si trovava al di sopra della quota di volo degli aerei di linea.
Il meteorite, denominato Chicxulub è entrato nell’atmosfera terrestre circa 66 milioni di anni fa, schiantandosi nelle acque dell’odierno Messico, causando la quinta grande estinzione di massa.
L’impatto provocò uno tsunami gigante spandendosi a cerchi concentrici in tutte le direzioni.
La Terra per molti anni fu totalmente coperta da nubi di polveri, causando l’estinzione di oltre il 75% della specie viventi. La teoria è provata anche dal sottile strato di iridio presente nel confine geologico tra il cretaceo ed il terziario, dato che l’iridio è un metallo rarissimo nella crosta terrestre, ma molto abbondante nei meteoriti.
Ma anche un altro meteorite sembra essere il responsabile di un’altra estinzione di massa, la più catastrofica, avvenuta tra il permiano ed il triassico, circa 250 milioni di anni fa che portò all’estinzione del 70% dei vertebrati e del 96% delle specie animali marine.
Cosa è un meteorite?
Viene chiamato meteorite la parte del meteoroide che raggiunge la superficie terrestre o di un altro corpo celeste. Un meteoroide è un residuo della nebulosa da cui si è originato il Sistema Solare, oppure pezzi di altri meteoriti o comete.
I meteoriti possono essere ferrosi o rocciosi, dividendosi tra condriti e acondriti. I primi hanno generalmente un’età di 4,6 miliardi di anni, quindi risalenti alla formazione del Sistema Solare.
Quando questi corpi entrano in atmosfera, il calore generato è enorme e la maggior parte dei meteoroidi bruciano o esplodendo prima di raggiungere il suolo terrestre, generando il fenomeno detto meteora, ossia la scia luminosa dovuta al bruciamento del corpo celeste.
Durante la notte di San Lorenzo assistiamo esattamente a questo tipo di fenomeno.
Impatti più recenti
Senza arrivare ad un evento che causi un’estensione di massa, ricordiamo che anche un oggetto delle dimensioni di quello che sorvolò i cieli di Celjabinsk nel 2013, può causare danni. Un corpo celeste di 15 metri di diametro circa, attraversò i cieli nel sud degli Urali ed esplose a circa 30-50 km sopra la città, per fortuna nessun frammento cadde sopra il centro urbano, ma l’esplosione generò un’onda d’urto che mandò in frantumi vetri, ferendo più di mille persone.
Ma l’impatto più significativo degli ultimi secoli è stato senza dubbio l’evento di Tunguska in Siberia, avvenuto nel 1908.
Un asteroide, o forse un frammento della cometa Enke, entrato in atmosfera ed esploso a circa 5-10 km di altezza ha abbattuto circa 80 milioni di alberi per l’onda d’urto generata, lasciando al suolo tracce di iridio.
Gli studiosi stimano che impatti di questo tipo si verifichino ogni 300-600 anni.
La Terra, a differenza della Luna, non è un groviera perché ha l’atmosfera che ci protegge e fa precipitare al suolo gran parte di questo materiale come micrometeoriti – anche questi corpi con dimensioni dell’ordine del millimetro e anche molto meno, che entrano in atmosfera.
Anch’essi parte della polvere cosmica.